Il posizionamento sui motori di ricerca (SEO)

Posizionamento sui motori di ricerca

Al giorno d’oggi siamo tutti interessati al posizionamento sui motori di ricerca, perché sono i motori di ricerca che danno visibilità ai siti. Vogliamo tutti avere posizioni alte sui motori di ricerca, affinché il nostro lavoro sia trovato. Esistono vari motori di ricerca, i due principali sono   Google e Bing.

Quello che dirò sarà però relativo più che altro al posizionamento su Google, visto che ho fatto alcuni esperimenti e letto spesso del posizionamento su questo motore di ricerca.

Varie tematiche le ho trattate negli articoli della categoria SEO, come per esempio la lunghezza dei post o l’ottimizzazione delle pagine nell’ambito della SEO, ma vedrò qui di riassumere i concetti principali.

Parleremo degli aspetti principali che riguardano il posizionamento sui motori di ricerca, come i contenuti, cioè quello che va scritto, i collegamenti e poi vedremo come verificare che il posizionamento stia effettivamente funzionando.

Sono in effetti i contenuti e i collegamenti i due fattori principali per posizionare delle pagine su Google.

Indice

 

I contenuti

Scrivere

Ci sono in giro molte indicazioni tecniche su come ottimizzare le pagine, per esempio come aumentare la velocità di scaricamento delle pagine, ma una delle cose più importanti è scrivere dei contenuti di qualità.

Principalmente per gli utenti, visto che chi legge una pagina cerca sempre contenuti che possano rispondere alle domande che l’utente si pone, ma anche per i motori di ricerca. Google è infatti ad oggi capace di interpretare, almeno in parte, il testo di un post o di una pagina web in generale. Non è quindi più possibile, come qualcuno faceva una volta, inserire delle parole chiave ripetute magari più volte sperando che questo basti a posizionarsi in alto.

Occorre scrivere di un argomento trattandolo possibilmente da tutte le angolazioni. Se questo diventa troppo lungo per un unico post, è il caso di scrivere più post collegando ogni post all’altro mediante collegamenti ipertestuali.

La lunghezza dei post

Sono stati studiati i post che raggiungono le migliori posizioni e si è visto che sono quelli lunghi almeno 1600 parole. Questa è una considerazione statistica, nel senso che si possono posizionare tra i primi risultati nelle SERP (Search Engine Results Pages) anche post corti, a patto che la competizione per quell’argomento non sia altissima e che il sito abbia dei link in entrata che “sostengano” le pagine, come vedremo dopo.
Per il ulteriori considerazioni si veda l’articolo sulla lunghezza dei post e delle pagine web

La densità delle parole

Google analizza i testi e le pagine in generale utilizzando molti algoritmi, tra cui l’algoritmo Google Panda. Questo algoritmo tende a scartare i post e le pagine che hanno una densità di parole chiave troppo alta. Questo succede quando si inserisce ad esempio troppo spesso una parola chiave proprio nella speranza che questa conti per essere posizionati tra i primi posti.

I post corti dovrebbero essere penalizzati da Google Panda, mi è comunque capitato che un post corto contenente diverse volte una parola chiave si posizionasse bene. La regola generale secondo me è l’onestà, scrivere quello di cui vogliamo trattare in modo naturale, in buon italiano e cercando di scrivere con qualità. I risultati verranno da soli.

L’importanza dei collegamenti, la link building

Link building

Se un sito non ha nemmeno un collegamento, può capitare che cercando su Google non lo si trovi nemmeno cercandone il nome, cosa che teoricamente dovrebbe sempre accadere. Questo dimostra come i link siano importanti.

Ma non è solo questo a dimostrarlo. A dimostrarlo è la logica, nel senso che se scrivi buoni contenuti questi verranno nel tempo visti da qualcuno e verranno linkati, verranno cioè creati dei collegamenti verso di essi. Quindi molti collegamenti sono sinonimo di un buon sito.

Anche se si dice “content is the king”, cioè è il contenuto a essere la cosa più importante, una parte dell’algoritmo di posizionamento si basa sui collegamenti verso il sito che ospita le pagine e verso le pagine stesse.
Quindi per posizionare i contenuti occorrono dei link che “diano un po’ la spinta” alle pagine per posizionarle bene e far sì che magari abbiano ulteriori collegamenti verso di esse.

Possiamo quindi procurare qualche link al sito noi stessi, in modo del tutto legittimo, ad esempio andando a commentare su altri blog e lasciando l’URL del sito nella firma, oppure scrivendo su forum e lasciando altrettanto in firma il nome del nostro sito.

Contano poi anche i collegamenti social, quindi è opportuno inserire l’URL del proprio sito anche in Twitter, Facebook e Google Plus.

È possibile creare una utenza Slideshare e inserire nel proprio profilo il proprio sito, e magari anche nelle slide che si realizzano.

Esistono poi delle tecniche sporche per ottenere molti link al proprio sito, tecniche note col nome di black hat seo. A me non piacciono, sono cose tipo pagare qualcuno perché ti crei dei link, o per esempio comprare un dominio con una buona autorevolezza e creare un redirect al proprio sito.

Queste tecniche di black hat seo (contrapposte a quelle white hat, quelle pulite) vengono man mano scoperte da Google e penalizzate, per cui non è opportuno seguirle anche per quello.

Ho parlato del concetto di autorevolezza, e i link concorrono moltissimo nel determinare l’autorevolezza di un sito, come dicevo prima.

Una volta che abbiamo i contenuti e i link, che cosa facciamo?

Innanzitutto inseriamo il sito in Google con le sitemap

La sitemap

Il file di sitemap è un file XML che contiene un elenco di pagine che Google deve indicizzare. L’indicizzazione, che è una cosa diversa dal posizionamento, è l’attività di inserire le pagine del nostro sito nella base dati del motore di ricerca.

Prima dell’invenzione delle sitemap, o in assenza di esse, l’indicizzazione funzionava seguendo i collegamenti tra le pagine. Cioè quando Google legge una pagina non solo ne estrae il contenuto ma ne estrae anche i link e li segue per leggere le pagine a cui i link puntano.

Può capitare però che ci siano delle pagine isolate, e allora come facciamo, segnaliamo ogni pagina singolarmente al motore di ricerca? No, creiamo un file sitemap.xml che contiene tutte le pagine e lo inviamo a Google e Bing.

Questo, con Google, lo possiamo fare mediante la Search console, il sito di Google che ci permette di tenere sotto controllo il nostro sito e ci permette di amministrare il rapporto col motore di ricerca.

Gestione sitemap dalla Search Console
Gestione sitemap dalla Search Console

Un sito per creare le sitemap è xml-sitemaps

Una volta inviate le pagine, come controlliamo i risultati tanto desiderati?

Google Analytics

Google Analytics

Google Analytics è il sito probabilmente più usato al mondo per verificare gli accessi ai siti web.

Usarlo è facile, va inserito un codice Javascript nel proprio sito, e ogni volta che un utente viene a visitare il sito visualizzeremo questa visita tramite l’interfaccia di Google Analytics.

Google Analytics è gratuito, non so se per alti volumi di traffico è a pagamento, devo ammetterlo.

Tramite Google Analytics si possono monitorare moltissimi parametri, primi tra tutti le sessioni. Una sessione è una visita a una o più pagine, così può accadere che abbiamo 10 sessioni con 20 pagine viste, ad esempio perché in ogni sessione gli utenti hanno visualizzato due pagine.

Poi possiamo vedere cose interessanti come i referral, cioè i siti da cui provengono gli utenti, che ci possono essere utili per capire chi ci ha linkato.

Possiamo vedere addirittura le query di ricerca, collegando Google Analytics alla Search Console. Questo ci consente di capire come veniamo trovati, tramite quali parole.

Possiamo vedere la provenienza geografica, il sistema operativo, il browser usato, e molti altri parametri.

Posizionare il sito a pagamento

È possibile posizionare a pagamento il proprio sito, per farlo apparire nelle prime posizioni a prescindere dalla qualità dei contenuti o dal numero di link che vanno verso il sito o l’articolo.

Google offre per posizionare a pagamento le pagine il servizio Adwords, tramite il quale è possibile appunto far apparire le nostre pagine tra i primi risultati. Con Adwords è possibile scegliere delle parole chiave che attiveranno un annuncio, ed è possibile personalizzare questo processo.

Ad esempio è possibile scegliere verso quale area geografica è diretta la nostra campagna, in quale fasce orarie deve essere attiva, quale deve essere il budget massimo impegnato.

Una volta attivata la campagna Adwords quando saranno presenti le condizioni impostate il proprio annuncio apparirà tra i primi nelle pagine dei risultati di Google.

Conclusioni sul posizionamento sui motori di ricerca

Sono i contenuti principalmente a posizionare le pagine che li contengono, ma non in assenza di link, collegamenti. Pertanto, sebbene il modo più naturale possibile sia scrivere i contenuti e poi aspettare che qualcuno indichi le nostre pagine tramite i collegamenti, possiamo velocizzare un po’ le cose creando noi qualche collegamento. Questo lo possiamo fare in modo comunque naturale, partecipando alla “vita sociale” dell’ambito di cui si occupa il nostro sito, ad esempio, come ho scritto, scrivendo su altri blog di materia analoga o forum vari.