La lunghezza giusta dei post secondo la SEO

Quanto deve essere lungo un post? O, in generale, quanto deve essere lunga una pagina web? Me lo sono chiesto quando ho iniziato a scrivere qualche articolo web e mi sono scontrato con quello che ritengo sia un problema: la lunghezza dei post (articoli, in italiano) e delle pagine in generale, al giorno d’oggi.  In particolare in un’ottica SEO, pensando cioè a quanto deve essere lunga una pagina per raggiungere buone posizioni sui motori di ricerca.

Tutto è partito da una pagina, quella del Blog Finder, applicazione che ho scritto un po’ di tempo fa, la cui lunghezza era molto breve e che ha ricevuto poche visite in vari mesi. Questo mi ha particolarmente colpito. La pagina descriveva un programma per certi versi interessante, ma era breve, era questo dunque un problema? La lunghezza della pagina è così rilevante per i motori di ricerca?

Più autori riportano come le pagine e i post devono essere lunghi, perché le  pagine corte sono penalizzate, mentre le pagine lunghe sono premiate.  Mi sono messo allora un po’ a leggere, ad analizzare pagine di autori che trovi frequentemente quando cerchi su Google, e credo che oggi come oggi non sia solo la qualità che conta, come alcuni dicono, ma sia in effetti anche la quantità. Credo che ad oggi la quantità non possa essere trascurata nell’ambito della Search Engine Optimization (SEO), l’ottimizzazione per i motori di ricerca, come dicevo prima. Quantità che, nel caso dei contenuti, è la lunghezza del testo.

Credo che la quantità conti più che altro per siti che non hanno una certa autorevolezza, perché quando ce l’hai parte del ranking, del posizionamento, l’hai già ottenuta. Cos’è l’autorevolezza? Per certi versi può essere descritta con il numero di collegamenti (link) entranti, perché se molte persone mettono un collegamento al tuo sito vuol dire che qualcosa di interessante lo hanno trovato.

Indice

Cos’è la SEO

La Search Engine Optimization è una “disciplina” che comprende vari aspetti tutti tendenti a migliorare la visibilità delle pagine web sui motori di ricerca.

Se non ci si ponesse il problema di come posizionare bene le pagine su un motore di ricerca, non ci sarebbe molto da chiedersi riguardo la lunghezza di un post o di una pagina web: ci può essere un post interessante, coinvolgente, magari senza immagini e breve, così come uno lungo interessante anch’esso.

Ma se appunto si vuole avere qualche visita è il caso, prima di scrivere, di conoscere come stanno le cose.

La qualità conta?

Qualità dei contenuti

Il punto è che la qualità conta, perché scrivere un sito, scrivere delle pagine di qualità vuol dire introdurre delle caratteristiche che vengono considerate anche dagli algoritmi dei motori di ricerca, come per esempio

  • link verso l’esterno, che consentono non solo di innalzare l’autorevolezza del sito linkato, ma anche, per quanto ci riguarda, di agganciare il nostro sito ad altri
  • link interni, che collegano un articolo ad altri già scritti e consentono non solo di aumentare il tempo che l’utente sta sul sito, ma anche di far capire ai motori di ricerca quali sono gli articoli attinenti a quello corrente
  • immagini, come si dice una immagine vale più di mille parole, molte volte le immagini sono utili proprio per questo, per rendere chiari dei concetti che altrimenti lo sarebbero meno. Le immagini sono anche utili per alleggerire un testo, visto che trovarsi davanti a un lungo testo senza immagini può impensierire e far anche desistere dalla lettura

Allora scriviamo contenuti di qualità!

Questo è quello che pensavo fino a poco tempo fa, ma vedendo che articoli la cui lunghezza non superava le mille parole non ricevevano praticamente visite, qualche dubbio mi è venuto.

La questione è che, secondo me, contenuti “corti”, diciamo sotto le mille o forse le duemila parole, non hanno quasi senso di essere pubblicati se non, come dicevo, per siti la cui autorevolezza è già alta.

Sì, ma io faccio dei buoni titoli

Il titolo degli articoli

I titoli sono importantissimi per la SEO (oddio trovo brutto dire la SEO, ma vabbe’), perché riassumono il contenuto dell’articolo (post), e le parole in essi contenute pesano parecchio nel calcolo del posizionamento degli articoli.

Ma il titolo è uno, e quindi non basta per avere un buon posizionamento in base a diverse query (richieste) utente.

I sinonimi

La lunghezza, nei post e nelle pagine web, ci consente non solo di elencare elencare più termini che indicano ciò di cui parla un articolo secondo diversi punti di vista, ma anche di scrivere nell’articolo più sinonimi delle parole chiave secondo le quali ci interessa che un articolo sia individuato.

Credo che ad oggi Google, e non so se altri, forniscano delle risposte in base non solo ai termini cercati ma anche in base a sinonimi di esse, quindi penso non sia estremamente fondamentale avere tutti i sinonimi possibili in un articolo.

Però penso anche che il ranking, il posizionamento, sia migliore per articoli che contengono direttamente le parole cercate e non solo dei loro sinonimi. Anzi, mi sembra una cosa piuttosto ovvia.

Google Panda e la densità delle parole

Google Panda

Forse è Google Panda uno dei fattori che porta a scrivere articoli lunghi oggi.

Ma cos’è Google Panda?
È uno degli algoritmi implementati da Google per determinare il posizionamento di una pagina web.

Google Panda, a quanto dice Wikipedia, è stato introdotto nel 2011, e penalizza pagine che hanno una densità di parole chiave troppo alta, tipicamente quelle corte. Così, se per esempio voglio che questo mio articolo si posizioni tra i primi nelle ricerche della parola chiave lunghezza, per altri algoritmi che una volta erano in voga (e lo sono ancora, ma non più da soli) potrei scrivere il termine tantissime volte, e in teoria questo mi darebbe un buon posizionamento. Ma Panda poi abbasserebbe questo posizionamento moltissimo proprio perché si è accorto che qualcosa non va.

Panda e la lunghezza di post e pagine web

Non sono del tutto d’accordo col comportamento di Google Panda, perché se da una parte tende a eliminare pagine web che vogliono ottenere risultati utilizzando poche parole, dall’altra secondo me non va bene per pagine corte!

È il caso di quella pagina di cui vi parlavo verso l’inizio: è chiaro che se tratti un argomento brevemente la possibilità di ripetere delle parole chiave che lo identificano è piuttosto alta!

Così abbiamo che la  lunghezza dei post deve essere maggiore di quella naturale e questo vale anche per le pagine web in generale.

Allungare il brodo

Brodo

E vedo così che ci sono numerosi siti che per avere articoli di una certa lunghezza dei post introducono appositamente dei paragrafi discorsivi dove spesso e volentieri vengono inserite delle parole chiave.

Questo secondo me piace molto a Google Panda, ma non piace a me.
Sono sempre stato per contenuti sintetici e che vanno al punto.

Credo però, se lo cose stanno come ho detto, e mi pare proprio così, che al momento bisogna adeguarsi agli attuali algoritmi di posizionamento, almeno se si vuole che qualcuno legga ciò che abbiamo scritto.

Le immagini

Ci sono altri aspetti che secondo me non vanno nell’attuale mondo del ranking, e tra questi il modo in cui vengono considerate le immagini.

Se, come ho detto sopra, le immagini sono un buon strumento sia informativo sia utile per spezzare un testo di lunghezza elevata, credo che gli attuali algoritmi di ranking, insomma il modo in cui Google posiziona gli articoli, abbiano delle falle. E spero che al più presto vengano colmate, immagino grazie all’intelligenza artificiale.

L’esperimento

EsperimentoPerché dico che la gestione delle immagini non va? Perché, vedendo che il plugin per la Search Engine Optimization che uso, Yoast,  mi indicava per la SEO di inserire delle immagini, ho effettivamente inserito una immagine in un post che non ne conteneva nessuna.

L’effetto è stato, a parità di altre condizioni, che il posizionamento della pagina, che era una pagina di lunghezza sotto le cinquecento parole, è passato pochi secondi dopo aver comunicato a Google che l’avevo aggiornata, dicevo è passato dalla terza pagina dei risultati alla prima.

Questo è secondo me inaccettabile, e non certo perché io non voglia essere elencato tra i risultati nella prima pagina, ma perché l’immagine che avevo inserito era semplicemente il titolo scritto come immagine!

Credo che dovrebbe essere dato peso alle immagini significative, non a tutte le immagini. Forse l’immagine è stata anche interpretata da qualche algoritmo di intelligenza artificiale, ma non abbastanza intelligente da capire che quell’immagine non serviva a nulla.

Ho sempre prediletto, come dicevo, post che vanno subito al punto, che si occupano di un argomento senza troppi fronzoli, ma a quanto pare oltre a pensare alla lunghezza al giorno d’oggi bisogna anche produrre contenuti teoricamente gradevoli.

C’è da dire che non in tutti i casi inserire una immagine in un testo ne migliora il posizionamento. Ho ripetuto infatti l’esperimento di cui sopra e per altre pagine il posizionamento non è cambiato affatto. Sarebbe interessante in effetti capire perché proprio per quella specifica pagina una immagine ha portato un balzo in prima pagina, ma non è così semplice.

Sì, ma che c’entrano le immagini?

È vero, le immagini c’entrano poco con l’argomento di questo articolo, che riguarda la lunghezza dei post e delle pagine web, ma sono uno degli aspetti che non mi piacciono riguardo la SEO di oggi.

In effetti, dovrei forse cambiare titolo in qualcosa del tipo “Contro gli algoritmi di ranking odierni”. Beh non sarebbe del tutto appropriato, visto che per scrivere comunque contenuti lunghi occorre dell’impegno a meno che non si vogliano creare delle frasi senza senso, ma il caso delle immagini è eclatante, se in molte parti di questo articolo ho scritto penso o credo, quello è stato un vero e proprio esperimento.

 

I dati sulla lunghezza delle pagine nella ricerca SerpIQ

Occorre sempre supportare le proprie idee con dei dati, e si può vedere da uno studio di serpIQ, come le pagine che sono nelle prime posizioni dei motori di ricerca sono quelle abbastanza lunghe, contenenti parecchie parole. Si vede infatti dal grafico qui sotto come nelle prime posizioni ci siano non solo pagine che superano le 2000 parole, ma addirittura le 2400.

Statistiche ranking in base alle parole delle pagine

In ascissa, cioè in orizzontale, è riportata la posizione, in ordinata, cioè in verticale, il numero di parole delle pagine web.

Lo studio è un po’ datato, è del 2012, ma a quell’epoca Google Panda era stato già messo in opera, e lo è ancora oggi.

I dati sulla lunghezza dei post

Uno studio su Medium, come si può vedere dal grafico sotto, dice che la lunghezza giusta di un post è di circa 1600 parole o, parlando in termini temporali, di circa 7 minuti. Pare infatti che dopo tale tempo l’attenzione degli utenti scenda, quindi è il caso di limitarsi.

Lughezza post in minuti

I dati sembrano differire leggermente da quelli dello studio SerpIQ, ma bisogna ricordare come in quel caso nella pagina venissero conteggiati anche i menu e tutti gli altri elementi extra-post presenti nelle pagine.

Tutto sommato si vede come un post debba essere lungo sopra le 1500 parole, anche se vale sempre la regola di scrivere quanto si ritiene necessario. C’è da dire che in molti casi si arriva a conclusioni simili a quelle degli studi qui riportati.

Nel caso la lunghezza aumenti troppo, meglio spezzare il post in più pagine.

Quindi, quanto deve essere lungo un post o una pagina?

Persona pensierosa

Oggi come oggi articoli brevi non credo abbiano vita facile se non per siti, come già ho ripetuto, di una certa autorevolezza.

Autorevolezza che si acquista per esempio con dei link che puntano al sito, ma link che si acquistano una volta che qualcuno ti ha trovato.

Un buon titolo può portare nelle prime posizioni per alcune parole chiave, ma questo darà pochi risultati, nel senso che la pagina web in questione verrà posizionata per prima solo quando quelle precise parole chiave vengono cercate.

La lunghezza invece offre la possibilità di analizzare un tema sotto molti aspetti, descrivendolo secondo vari punti di vista e utilizzando più sinonimi, e consente quindi di risultare primi, e di essere quindi cliccati, in più di un caso.

La lunghezza ti penalizza però se vuoi essere sintetico, a meno che non utilizzi qualche metodo alternativo per attrarre link, come possano essere i social network (Twitter, Facebook, e altri), o addirittura adwords, lo strumento per le campagne promozionali dello stesso Google.

Pensavo che adottare WordPress e utilizzare dei buoni titoli bastasse a ricevere delle visite, a posizionare cioè le pagine in alto in modo che qualcuno le cliccasse, e mi sbagliavo.

Dallo studio SerpIQ risulta, come scrivevo prima, che la lunghezza ottimale di un post è di circa 2000 parole, compresi tutti gli elementi nella pagina, come menu e altro.

Perché dico che pensavo bastasse WordPress: perché mi sembra una buon Content management system (sistema di gestione dei contenuti) che struttura la pagina in modo ottimale, ma sono i contenuti quelli che contano, e, come già più volte ripetuto, non ci sono abbastanza contenuti se non c’è anche della lunghezza.